lunedì 2 giugno 2025

GAZA: LA DISTRIBUZIONE DEL CIBO È UNA TRAPPOLA MORTALE

 



Anche oggi parliamo di Gaza, la cui popolazione sta subendo attacchi orribili da parte di Israele. Aggressioni che agli occhi del mondo appaiono ormai sempre più mirate al suo sterminio totale. 

Benjamin Netanyahu e il suo governo affermano che i bombardamenti massicci e spietati hanno come obbiettivo la distruzione di Hamas e il rilascio degli ostaggi israeliani, ma può questa essere una scusa per le sofferenze di bambini, donne e civili in generale?


La dottoressa Victoria Rose, 53 anni, chirurgo plastico che opera all'ospedale Nasser di Khan Yunis, l’unico ancora funzionante a sud di Gaza, spiega che sono così a corto di scorte che la maggior parte degli interventi viene effettuata sotto sedazione e non in anestesia generale. Si usano abiti come tendaggi intorno alla sala operatoria e le suture vengono fatte in estrema economia.

“La maggior parte delle vittime sono bambini, non combattenti di Hamas”-dice Rose- “Tutto quello che stiamo vedendo qui al momento è legato alle lesioni da bomba. Si tratta principalmente di ustioni, in misura paragonabile a quella di un'unità di terapia intensiva nel Regno Unito o in un'unità specializzata in ustioni. Altre ferite sono principalmente dovute ai frammenti di bombe esplose, che hanno come conseguenza amputazioni traumatiche di mani, dita, braccia, piedi, gambe.

Vittime principali sono donne e bambini... È davvero barbaro quello che stiamo vedendo qui.”

La dottoressa Rose opera nello stesso ospedale dove lavorano i dottori Hamdi e Alaa, nove figli dei quali sono stati uccisi venerdì scorso.

Eventi tragici non insoliti a Gaza. Al momento, almeno 2.300 famiglie pare siano state cancellate dal registro civile. A Gaza, attualmente, ci sono 42.000 bambini rimasti orfani. Al Nasser c’è un piccolo di tre anni con una bruciatura sul 45% del corpo ed è l'unico superstite della sua famiglia.

Nel contesto degli orrori raccontati si inserisce anche la vicenda dei 500 camion di aiuti entrati a Gaza, da quando è stato tolto il blocco.

Victoria Rose afferma di non aver visto nessuna consegna dell'attrezzatura vitale necessaria, mentre quel poco che resta sta finendo  e non saranno più in grado di operare.


Israele e Stati uniti hanno affidato alla Gaza Humanitarian Foundation, la consegna del cibo nella Striscia, escutendo così dal compito le Nazioni Unite.

Per accedere all’aiuto è necessario il documento di identità palestinese mentre il punto di distribuzione del piano israelo-americano è stato posizionato in un unico punto, a sud di

Rafah. Un sistema umiliante che ha costretto migliaia di persone affamate e disperate a camminare per decine di chilometri verso una zona praticamente rasa al suolo dai pesanti bombardamenti dell'esercito israeliano.

Una trappola mortale che  nelle ultime ore ha causato decine di feriti e morti tra i civili affamati, a causa degli spari.


La consegna e la distribuzione degli aiuti dovrebbero essere effettuati su tutto il territorio e in sicurezza.

E a Gaza, ciò può essere fatto solo attraverso le Nazioni Unite, incluso @UNRWA .

Israele dovrebbe revocare l'assedio e consentire alle Nazioni Unite un accesso senza ostacoli per portare e distribuire aiuti in sicurezza. Questo è l'unico modo per evitare la carestia di massa e tra un milione di bambini.

Con narrazioni contrastanti e campagne di disinformazione che imperversano su organi di informazione e social, sarebbe giusto permettere ai media internazionali di entrare a Gaza per riferire, in modo indipendente, ciò che sta avvenendo. 

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