mercoledì 4 giugno 2025

“FATE ENTRARE GIORNALISTI INTERNAZIONALI A GAZA “

Per il quarto giorno consecutivo  Israele ha ucciso i palestinesi affamati in coda per raccogliere cibo.


Ancora una volta, gli spari sono partiti nei pressi di un centro di distribuzione, causando la morte di altre 27 persone. Alle accuse, l'Idf ha risposto ammettendo di aver fatto fuoco, ma soltanto contro un gruppo che si era allontanato dal percorso stabilito. Per questa nuova strage sì è fatta sentire la condanna dell'Onu, che ha parlato di "crimini di guerra".



“Chiediamo a Israele di consentire ai giornalisti internazionali di accedere a Gaza” rilancia Ramy Abdu, assistente professore di diritto e finanza, fondatore e presidente del l'Osservatorio euro mediterraneo dei diritti umani, con uffici a Ginevra, in Svezia e in Palestina.

“Non lo faranno. Hanno montagne di orrori, crimini di guerra e mostruosità da nascondere”, risponde il web. 

Per contro, dalla Palestina, qualcuno sostiene che i giornalisti internazionali non cercano la verità né la portano all'attenzione. Quando saranno "autorizzati a entrare, sarà per insabbiare e diffondere ulteriori false narrazioni. I giornalisti palestinesi e i resoconti di SM sono più affidabili.”


Intanto, è L'UNICEF ad affermare che Israele ha ucciso o ferito 50.000 bambini palestinesi a Gaza


In una dichiarazione di Edouard Beigbeder, Direttore Regionale dell'UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa, sono stati confermati dati allarmanti: dalla fine del cessate il fuoco a marzo, almeno 1.309 bambini sono stati uccisi e oltre 3.738 feriti. Dall'ottobre 2023, il numero totale di bambini uccisi o feriti ha superato quota 50.000.


Beigbeder ha posto un interrogativo duro alla comunità internazionale: "Quale livello di orrore deve essere trasmesso in diretta streaming prima che la comunità internazionale intervenga, usi la sua influenza e adotti misure coraggiose e decisive per porre fine a questo spietato massacro di bambini?"


La carestia in corso a Gaza, la notizia della morte di 14.000 bambini in 48 ore, e ora l'idea che i siti di distribuzione degli aiuti protetti dall'IDF e monitorati dal Gaza Humanitarian Foundation (GHF l'organizzazione creata da Israele per prendere il controllo totale delle operazioni di distribuzione del cibo nella Striscia) siano luoghi di morte segreti in cui i civili palestinesi vengono deliberatamente rinchiusi.

Non c'era bisogno di essere un investigatore per individuare gli errori.

Un medico appena tornato da Gaza descrive così il collasso delle infrastrutture sanitarie: opera su pavimenti sporchi, utilizza un unico coltello per amputazioni multiple ed esegue procedure senza anestetici o disinfettanti.


Quello che sta succedendo a Gaza non è una guerra, è un genocidio! Israele non attacca un esercito, sta uccidendo donne e bambini disarmati.

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