Il Tribunale di Gaza, un "tribunale del popolo" guidato dalla società civile, ha aperto la sua prima sessione pubblica a Sarajevo lo scorso 26 maggio 2025. Il suo obiettivo è documentare i crimini di guerra israeliani a Gaza e affrontare le incapacità delle istituzioni internazionali di garantire la giustizia.
La riunione si è aperta con l'intervento di Richard Falk, ex relatore speciale delle Nazioni Unite e professore emerito di diritto internazionale a Princeton, il quale ha detto:"È diventato evidente che l'ONU non ha la capacità di ignorare il sostegno genocida fornito dagli Stati Uniti.”
Seicento giorni di guerra spietata dove l’odio, la cupidigia e il senso delle proporzioni hanno subito uno stop totale. La perdita della pietà, della comprensione dovuta al dolore umano cui assistiamo passerà alla storia nelle pagine più brutte, oscure e vergognose. L’attacco del 7 ottobre 2023 – nel quale i miliziani di Hamas hanno ucciso 1200 persone e ne hanno rapite 251 – ha innescato una crisi senza precedenti nel conflitto israelo-palestinese e segnato un crinale per l’intero Medio oriente. Ma la vendetta israeliana ha superato grandemente- per numero di morti e per ferocia- l’azione sciagurata di Hamas. Nella rappresaglia contro la Striscia hanno perso la vita almeno 54mila palestinesi, tra cui oltre 20mila bambini. Oggi, Gaza è un territorio devastato su cui aleggia il sospetto di una premeditata pulizia etnica, mentre Israele è sempre più uno stato disconosciuto dalla maggioranza dei governi del mondo, a causa delle sue azioni o politiche inaccettabili
I vertici israeliani sono ricercati dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra. I massacri di civili e i raid su scuole, campi profughi e ospedali si susseguono con cadenza quotidiana sotto gli occhi dell’opinione pubblica internazionale sempre più indignata.
La popolazione palestinese, soggetta a un embargo totale, ha sollevato nei confronti di Tel Aviv l’accusa di utilizzare la fame come arma di guerra. E mentre i tentativi di mediazione per un cessate il fuoco falliscono uno dopo l’altro, il conflitto lacera dall’interno anche lo Stato ebraico: i familiari degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, accusano il governo di volere una guerra “senza fine” per proprio tornaconto. Anche tra le fila dei politici di destra monta il dissenso. Ehud Olmert, premier israeliano dal 2006 al 2009, ha detto su Haaretz: “il governo di Israele sta conducendo al momento una guerra senza scopo, senza obiettivi o una chiara pianificazione, e con nessuna possibilità di successo”. Olmert, accusando quella che definisce “la banda criminale guidata da Benjamin Netanyahu, parla di “una guerra privata” e di “crimini di guerra” il cui risultato immediato è “la trasformazione di Gaza in un’area di disastro umanitario”.
Nel corso dell’ultima settimana, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, l’esercito israeliano ha bombardato per 28 volte gli ospedali della Striscia.
Genocidio a Gaza: stiamo assistendo a un cambiamento di opinione? Secondo Vadim Kamenka, dell’Humanité Dimanche: "Il 7 ottobre non giustifica più tutto agli occhi dell'opinione pubblica".
STIAMO ASSISTENDO AL GENOCIDIO PIÙ DOCUMENTATO DELLA STORIA.
Hanno detto che non ci sarebbe stato né cibo né acqua. Così hanno tagliato l'elettricità, il carburante e i rifornimenti. Avevano giurato di radere al suolo Gaza, isolato per isolato, casa per casa. Così, hanno bombato tutti gli ospedali, riducendoli in macerie. Hanno ucciso medici, infermieri, paramedici: tutti coloro che hanno cercato di salvare vite. Hanno preso di mira le ambulanze e trasformato i rifugi in tombe. Hanno distrutto scuole, moschee, chiese: nessun luogo è rimasto intatto.
Hanno massacrato intere famiglie e cancellato generazioni. Il mondo assiste alla fame, ai bombardamenti e al massacro di un intero popolo.
Questa non è una guerra. Questo è un genocidio trasmesso in diretta, in tempo reale, affinché il mondo intero possa vederlo.
Nessun commento:
Posta un commento
Se volete lasciate un commento...