"La caduta dell'Ucraina non può essere attribuita ad altri o considerata una questione di poco conto. Destabilizzerà il mondo, indebolirà l'America e danneggerà il suo mandato presidenziale".
Non sono parole di qualche capo di stato che vive ai confini con la Russia e ne teme le brame penetrative. Questa volta è il New York Post, il quotidiano conservatore preferito da Trump, ad invitare il presidente degli Stati Uniti a ripensare alla sua posizione attendista -secondo alcuni persino pro-Putin- e ad aumentare gli aiuti all'Ucraina.
Il giornale si è rivolto a Trump con un editoriale in cui si sottolinea che la responsabilità principale della guerra in Ucraina è la Russia.
"Lei stesso-scrive l’autore- ha detto di essere rimasto deluso dal colloquio con Putin e di non credere che abbia intenzione di porre fine al conflitto. Per lui, l'esistenza stessa dell'Ucraina non ha ragione di essere.”
Quelle terra è Russia, punto e basta.
Non a caso, proprio al termine dell’ultimo tentativo americano di arrivare ad una conclusione pacifica, Putin ha sferrato il colpo più duro dell'intera guerra, usando droni e missili. E il Pentagono, anziché rispondere con la medesima misura che fa? Blocca la consegna delle armi necessarie alla proteggere dei civili.
Il giornale racconta di una una giornalista ucraina in lacrime, che rivolgendosi a Trump, esprime tutti i suoi timori per le famiglie in pericolo.
“Perché dovremmo abbandonarli al loro destino?”
Il quotidiano nega, inoltre, che gli aiuti all'Ucraina possano danneggiare gli Stati Uniti.
“Alcune armi sono già state pagate, anche con beni russi sequestrati e con sovvenzioni dell'UE che sostengono l'industria della difesa americana. Inoltre, la guerra fornisce agli Stati Uniti preziose informazioni di intelligence e promuove lo sviluppo di nuove tecnologie, tra cui droni e sistemi di difesa missilistica.”
L’editoriale prosegue quindi con una disanima geopolitica sostenendo che “la Russia non è una superpotenza, ma uno stato terrorista morente. Se lasciassimo vincere Putin, manderemmo un segnale alla Repubblica Popolare Cinese.”
Intanto, l’aggressione russa prosegue più agguerrita che mai.
Gli attacchi delle ultime ore nella regione di Kharkiv, hanno causato la la morte di 2 persone, e 11 feriti, tra cui un bambino di 8 anni.
Nelle regioni di Donetsk e Kherson, sono 5 le prrsone uccise e 10 quelle rimaste ferite.
I bombardamenti notturni nelle regioni di Kharkiv, Zaporizhia, Mykolaiv e Kiev hanno provocato altri ferimenti, distrutto o danneggiato abitazioni, aziende, strutture ricreative e reti elettriche.
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