Perché stupirsi se Elon Musk insinua che Trump sarebbe presente nei file di Epstein?
Basta ripercorre la cronaca dagli inizi e ancor prima dello scandalo per capire che il presidente degli Stati Uniti potrebbe essere presente in quei fascicoli, ora clamorosamente negati.
Epstein non era solo un miliardario che Trump incontrò per caso ad una cena. I due erano migliori amici già negli anni '90. Lo dimostrano centinaia di foto e video che li riprendono mentre facevano festa insieme a delle ragazzine a Palm Beach. E a differenza di altri complici di Epstein, Trump fu così stupido da dire al New York Magazine di essere a conoscenza della presenza di giovanissime ragazze. Ecco che cosa dichiarò Trump a Landon Thomas, autore di quell'articolo del 2002:
“Conosco Jeff da quindici anni. È un ragazzo fantastico. È molto divertente stare con lui. Si dice persino che gli piacciano le belle donne tanto quanto a me, e molte di loro sono giovani. Non c'è dubbio: Jeffrey si gode la vita sociale.”
Anni dopo, i due migliori amici ebbero un brutto litigio, si disse a causa di un affare immobiliare, ma in proposito non ci sono prove. È possibile che Epstein avesse foto e video di Trump con delle ragazzine e lo ricattasse?
Pare che Epstein, noto per la sua perversione, avesse l’abitudine di registrare di nascosto le persone che facevano sesso nelle sue varie ville.
È dunque possibile che anche Trump sia incappato nella trappola ed abbia dovuto sborsare una bella somma per tacitare il ricattatore.
Epstein venne arrestato la prima volta nel 2007. Era accusato di prostituzione aggravata, ma ottenne un vantaggioso patteggiamento da Alex Acosta, all’epoca procuratore distrettuale per il distretto meridionale della Florida. Ciò, sostanzialmente, permise al miliardario di farla franca.
Dieci anni dopo, quando Trump divenne presidente, nominò Acosta Segretario del Lavoro, nonostante la sua totale inesperienza in materia sindacale.
Il funzionario fu comunque costretto a dimettersi nel 2019, quando i Democratici lo accusarono di aver trattato settariamente il caso Epstein.
Epstein è stato assassinato?
Probabilmente, ma non nel senso tradizionale del termine. È stato ampiamente ribadito che, dopo il suo arresto, Epstein fosse sotto costante sorveglianza antisuicidio 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all'anno.
Allora che cosa accadde realmente?
Jeffrey Epstein fu trovato morto nella sua cella al Metropolitan Correctional Center il 10 agosto 2019.
Il capo dei medici legali di New York, Barbrara Sampson, dichiarò che Il miliardario 66enne si era impiccato con il lenzuolo della sua brandina legandolo alla parte alta del letto a castello, presente nella sua cella.
Mark Epstein, fratello minore di Jeffrey,
ipotizzò che l'ex procuratore generale Bill Barr potesse aver "protetto" individui di alto profilo, in qualche misura complici di quel suicidio.
"Sì, ci sono stati errori, ma questo non significa che mio fratello si sia suicidato a causa di errori", disse al New York Post.
Qualcuno avrebbe allontanato le guardie da Epstein abbastanza a lungo da permettergli di compiere il gesto.
Il Dipartimento di Giustizia affermò che le riprese delle telecamere di sorveglianza della cella di Epstein erano state cancellate a causa di "errori tecnici". Mentre le guardie carcerarie ammisero di aver falsificato i verbali.
Newsweek e The Guardian scrissero che nelle ore successive al suicidio gli agenti dell'FBI di Bill Bahr fecero irruzione in casa di Epstein prelevando hard disk e DVD dalla sua cassaforte, materiale da allora mai più ritrovato.
Nel 2019, durante il processo a Ghislaine Maxwell (63 anni, ex amante e collaboratrice di Jeffrey Epstein, condannata a 20 anni, per aver adescato e manipolato le minorenni, sessualmente abusate dal finanziere), gli agenti dell'FBI testimoniarono che, in seguito a un'irruzione nella casa di Epstein a New York City, alcune prove "erano scomparse".
LE CONCLUSIONI.
Oggi, uno degli scandali politici più grandi della storia, arriva a siffatte conclusioni:
Jeffrey Epstein, il finanziere pedofilo trovato morto in cella mentre era in attesa del processo per traffico di minori a New York, è morto suicida. Non custodiva una “lista clienti” e mai ricattò personaggi potenti. Il caso è chiuso: non vi saranno altre incriminazioni.
Così, nonostante la condanna di Ghislaine Maxwell, l’amministrazione Trump chiude la questione su uno degli scandali americani più scottanti degli ultimi decenni.
Un atto che contraddice ufficialmente le teorie del complotto sulle attività di Epstein e sulla sua morte, le stesse che erano state avanzate anche da Kash Patel, ora capo dell’Fbi, e Dan Bongino, suo vice.
Prima che Trump li mettesse alla guida del Bureau, i due massimi dirigenti, furono infatti in prima fila tra coloro che, nel mondo Maga, misero in dubbio la versione ufficiale della morte del finanziere. La prestigiosa nomina quanto ha potuto sul cambio di opinione?
Non bastasse, pare che Ghislaine Maxwell starebbe per presentare una richiesta di grazia al presidente Trump.