Attacchi contro gli obiettivi civili, interi quartieri ridotti in macerie, il bombardamento delle vie di uscita per i rifugiati: questo era la brutale campagna di #Mosca in #Siria
L'orrore dell'attacco ad un ospedale di maternità nella città ucraina di Mariupol ha disorientato il mondo. Ma non era la prima volta che le bombe russe cadevano sulle donne che davano alla luce un bambino.
Mentre i bombardamenti russi radono al suolo le città ucraine -uccidendo, ferendo e terrorizzando migliaia di civili- si fanno confronti con la seconda guerra mondiale, dimenticando tragedie assai più recenti. Le tattiche, sono le stesse adottate dai soldati russi durante la guerra civile in Siria, alla quale Mosca ha aderito nel 2015 per sostenere il presidente Bashar al-Assad.
In Siria, la Russia ha aiutato Assad a riprendersi il Paese, finito, in gran parte, nelle mani dei ribelli. Nel contempo, intere città sono state distrutte e, presumibilmente, secondo il monitoraggio civile Airwars, 24.743 civili sono stati uccisi dagli attacchi russi.
Dal sobborgo di Damasco di Ghouta, alla grande realtà culturale ed economica di Aleppo, le bombe russe hanno colpito ospedali, scuole, mercati e decine di persone in coda per un pezzo di pane. E quando la Russia e l'esercito siriano permettevano vie di uscita, queste venivano bombardate a danno dei civili che fuggivano.
Alcuni osservatori predissero che Putin non avrebbe importato in Ucraina la stessa
tattica messa in atto in Siria, perché tra ucraini e russi esistono legami stretti, famigliari e di amicizia. Gli abitanti di Mariupol hanno parenti, amici, compagni di classe ed ex colleghi in Russia, mentre i siriani sono vittime lontane ed anonime.
Sbagliavano. Perché gli obiettivi sono stati gli stessi: ospedali, scuole, mercati, teatri, code per il pane. Le truppe russe hanno permesso fughe e poi attaccato i civili sulle strade.
TAGLIARE LE AREE RIBELLI
Le forze siriane e russe hanno assediato le città della Siria così come adesso i russi assediano le città dell’Ucraina. Lo scopo è identico: ridurre alla fame i civili e tenerli in ostaggio fino alla sottomissione.
SIRIA.
L’ esempio più noto è l'assedio di Aleppo del 2016, quando i ribelli siriani sono stati prima tagliati fuori dalle linee di rifornimento e poi schiacciati, strada dopo strada, per più di sei mesi, sotto bombardamenti indiscriminati
UCRAINA
Stessa cosa sta accadendo a Mariupol, dove le forze russe si avvicinano a quelle ucraine intrappolandole tra il fronte e il mare. Mentre i combattimenti infuriano, ai civili viene impedito di fuggire, le infrastrutture civili vengono bombardate, e la vita diventa un azzardo quotidiano.
Le forze russe hanno tentato lo stesso approccio sulla capitale, Kiev, e sulla città orientale di Charkiv, ma finora le forze ucraine sono state in grado di mantenere aperte le linee di rifornimento.
INFRASTRUTTURE CIVILI
Sia in Siria che in Ucraina, la Russia ha ridotto a bersagli militari strutture che rappresentano il cuore civile delle comunità; luoghi in cui la gente comune va ad usufruire di cure mediche, istruzione, cibo ed altre primarie necessità.
Prendere deliberatamente di mira i civili è illegale ai sensi del diritto internazionale, ma può anche essere efficace. Diffonde terrore, indebolisce la volontà dei combattenti e distrugge la comunità alla quale ci si affida per un sostegno pratico e morale.
Durante la battaglia di Aleppo, per otto mesi, gli ospedali sono stati ripetutamente colpiti durante i bombardamenti russi. Mentre dall'inizio di questa nuova guerra, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha documentato almeno 43 attacchi all'assistenza sanitaria in Ucraina, con almeno 12 morti. Innumerevoli altri pazienti hanno dovuto interrompere le cure sanitarie, compresi i bambini che, intrappolati a Chernihiv in un reparto di oncologia, sono rimasti anche senza antidolorifici.
LE SCUOLE
Dal 2015, le forze russe e governative siriane hanno compiuto 204 attacchi nei luoghi frequentati dai civili. Anche le scuole sono state attaccate; in Siria i bambini sono stati uccisi mentre studiavano.
In Ucraina, a causa delle bombe, le scuole si sono svuotate. Eppure, a Mariupol, un missile ha colpito una scuola d'arte che ospitava 400 persone.
E anche quando non vi siano morti, danneggiando o distruggendo le scuole, si strappa il cuore di una comunità e, quindi, anche il suo futuro. Nella sola Kharkiv orientale, 48 istituti scolastici sono stati distrutti. A livello nazionale, ne sono stati colpiti centinaia.
I SERVIZI
Acqua, gas e forniture elettriche sono stati colpiti in Siria. In Ucraina, una centrale elettrica nell'est è stata attaccata ancora prima che la Russia lanciasse la sua piena invasione, e le forniture di servizi sono state interrotte in tutto il paese. Condizione devastante nel rigore dell’inverno ucraino.
USO DIFFUSO DI ARMI INDISCRIMINATE
In Ucraina, le forze russe hanno dispiegato armi indiscriminate prendendo di mira aree residenziali di città e villaggi, riducendo interi insediamenti in macerie.
La più grande devastazione ha avuto luogo nei distretti di Mariupol, con incendi estesi e bombardamenti. Ma altre città sono state attaccate nello stesso modo, tra cui Volnovakha orientale e Schastia, prese di mira all'inizio della guerra. I residenti dicono che il 90% di Volnavakha è raso al suolo o danneggiato.
Il bilancio delle vittime civili di simili attacchi è alto. I corpi dei morti non possono essere sepolti perché i residenti sopravvissuti devono rimanere al riparo in scantinati ghiacciati, privi di acqua e cibo, con la sola speranza di un'evacuazione ripetutamente delusa.
Ancora una volta gli echi della Siria sono chiari - con video di rovine ucraine che ricordano filmati da Aleppo.
In Siria, le forze russe avrebbero usato "bombe a vuoto" le stesse che verrebbero impiegate ora in Ucraina. Si tratta di armi termobariche che aspirano ossigeno dall’aria circostante per generare un'esplosione ad alta temperatura. Creano una fortissima onda di pressione che dilania gli organi interni di chi si trova nelle vicinanze.
La Russia ha anche usato altre armi indiscriminate in entrambi i paesi, come le bombe a grappolo, ordigni che disperdono o rilasciano munizioni più piccole su un'ampia area, aumentando il potenziale numero di vittime e di danni.
L’uso di bombe a grappolo viene denunciato 567 volte in Siria, con almeno 2.000 civili uccisi.
Gli stessi ordigni vengono ora ampiamente utilizzati in Ucraina, da Kharkiv nel nord-est a Mykolaiv nel sud.
«Quello che la Russia ha fatto in Siria è indescrivibile; attacchi intensivi che hanno distrutto intere aree. »ha detto Fadel Abdul Ghany, capo della Rete siriana per i diritti umani.
Nell'assedio del 2018 del sobborgo ribelle di Ghouta «almeno 12 aerei erano impegnati nel bombardamento di una zona civile, con altri 12 che si alzavano per un rapido cambio»
La Russia ha inoltre usato le sue guerre per sviluppare tattiche e testare nuove armi. Il ministro della difesa russo si vantava di testare più di 300 nuovi tipi di armi in Siria; in Ucraina hanno detto di aver usato per la prima volta un missile ipersonico
Una quarta parte del "playbook" è quella relativa ai corridoi umanitari. Sia in Siria che in Ucraina, la Russia si è detta pronta ad offrire vie di fuga dalle aree sotto assedio o sotto i bombardamenti intensi, per poi, all'ultimo minuto, negare la possibilità di un passaggio sicuro per i civili in aree al di là del conflitto.
La vista di autobus in fila per una missione di soccorso, costretti all’attesa sotto un bombardamento ininterrotto, è diventata familiare in Siria come adesso in Ucraina.
Anche in questo caso, vittima eccellente è Mariupol. Dopo settimane di attacchi e false speranze, decine di migliaia di persone sono fuggite in convogli di auto private creati ad hoc. Chi era sprovvisto di auto è stato costretto a camminare per diverse miglia, o a rimanere nella città in rovina.
I corridoi umanitari non sono riusciti ad assicurare un passaggio sicuro a tutti cittadini ucraini
In Siria, la Russia ha spesso annunciato i corridoi senza coordinarsi con organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite. I corridoi venivano aperti per un tempo troppo breve per essere utili e impraticabili. Spesso portavano i civili in aree sotto il controllo delle forze militari da cui si nascondevano.
Almeno sette volte la Russia e i suoi alleati sono stati accusati, in Siria, di aver ucciso o ferito civili sparando a convogli umanitari, compresi quelli che trasportavano cibo, causando la morte di almeno 44 persone. (dati di Airwars)
L'apertura dei corridoi, inoltre, può anche presagire un attacco intensificato. La Russia -in particolare- sostiene che dopo aver dato questa possibilità per la partenza, chiunque resti in zona è un "terrorista" e come tale, un legittimo obiettivo militare.
Un modello, questo, che l’analista siriano Kyle Orton, ha stigmatizzato come «il più infame»sperimentato ad Aleppo.
DISINFORMAZIONE
Un altro marchio di fabbrica del "Manuale della Siria" è la negazione costante e la disinformazione delle vittime civili e dei crimini di guerra. Ad oggi, la Russia non ha ancora ammesso di aver ucciso un solo civile in Siria. Non ha nemmeno alcun meccanismo noto per misurare l'impatto civile delle sue azioni.
Da quando ha invaso l'Ucraina, la sua macchina propagandistica interna ha oltrepassato i limiti, vietando anche di chiamare “guerra”questa ingiustificata l'invasione. Il termine importo dal Cremlino è quello di «operazione speciale.»
Putin sostiene che i suoi soldati stanno combattendo per "denazificare" un paese. Un paradosso se si considera che presidente ucraino è un ebreo.
A livello internazionale, la Russia ha tentato di negare alcune delle sue peggiori atrocità in Ucraina. Nemmeno la donna incinta uccisa a Mariupol è stata lasciata morire con dignità.
L’ ambasciata russa a Londra ha affermato che le immagini dei suoi ultimi momenti d’agonia erano "finte".
Altra similitudine è quella con gli attacchi nei confronti del gruppo di soccorso civile Caschi Bianchi, ogggetto delle campagne di disinformazione più aggressive e di successo della Russia. I volontari, che pur hanno guadagnato fama mondiale per le riprese dei salvataggi effettuati sotto i bombardamenti, sono stati accusati di aver finto la carneficina che il 21enne Casco Bianco, Khaleed Khateeb, ha documentato girando tutti i tragici avvenimenti ad Aleppo.
Ebbene, il portavoce capo del ministero della difesa russo, Maj Gen Igor Konashenkov, ha affermato, senza prove, che le forze ucraine stavano progettando di fare "video in scena" di finte morti civili, in campagne "basate sugli schemi utilizzati dai Caschi Bianchi".
Sara Kayyali, ricercatrice siriana presso Human Rights Watch, ha detto che nel corso di diversi anni la campagna in Siria è riuscita a gettare dubbi su qualsiasi accusa di danni civili.
LE ARMI CHIMICHE.
Un ulteriore passo che la Russia potrebbe fare in Ucraina è quello dell’uso di armi chimiche. In Siria non fu Putin, ma l’alleato Assad a schierarle illegalmente contro i civili. E più volte.
La Siria ha negato questi attacchi ed ha ribaltato l’accusa nei confronti dei ribelli, ma l'organismo non allineato che sovrintende alle armi chimiche, ha confermato che il regime siriano ha usato agenti chimici, tra cui il gas nervino sarin.
I leader occidentali hanno avvertito che la Russia potrebbe pianificare un attacco simile in Ucraina. Lo Stato russo ha già utilizzato un agente nervino e un veleno radioattivo sul suolo britannico.
La falsa accusa che Mosca rivolge all'Ucraina sul possesso di armi biologiche e chimiche è un "chiaro segno" che un disperato Vladimir Putin sta considerando di farne uso egli stesso, ha detto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Putin ha anche aggiunto una velata minaccia nucleare.,
Il mondo occidentale ha fatto un passo indietro rispetto a queste guerre, decidendo di non intervenire nonostante, in entrambi i casi, i civili siano stati intrappolati, affamati e bombardati.
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