venerdì 23 dicembre 2016

L’attentatore di Berlino Anis Amri ucciso dalla polizia a Milano

Anis Amri è morto durante un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine italiane in piazza I Maggio a Sesto San Giovanni. La polizia lo aveva fermato per un controllo stradale verso le 3 di notte.

Il governo italiano conferma che Anis Amri è morto.
La conferenza stampa di Marco Minniti

Chi era Anis Amri

Anis Amri aveva 24 anni ed era nato in Tunisia. La sua carta d’identità e le sue impronte digitali erano state trovate dentro il camion usato per colpire il mercatino natalizio di Berlino. La polizia aveva diffuso il suo identikit e lo riteneva il responsabile della strage.
L’uomo negli ultimi mesi avrebbe assunto sei identità differenti. Da gennaio era sotto osservazione da parte delle autorità perché potenzialmente capace di “gravi atti di violenza contro lo stato”. Anche le sue comunicazioni erano sotto controllo.
Nel 2011, secondo fonti investigative italiane, Anis Amri ha scontato quattro anni di carcere nel carcere Ucciardone di Palermo per aver appiccato un incendio in una scuola. Dopo aver scontato la condanna avrebbe dovuto essere espulso, ma la Tunisia non ha collaborato fornendo il riconoscimento ufficiale, e ad Anis Amri è stato semplicemente intimato di lasciare l’Italia.

Anis Amri sarebbe arrivato in Germania nel giugno 2015, soggiornando prima nella Renania Settentrionale-Vestfalia e in seguito a Berlino. Anis Amri, secondo i giornali tedeschi, figurava in una lista delle 550 persone considerate pericolose dalle forze dell’ordine ed era sospettato di preparare un attentato. Citando una fonte vicina all’inchiesta, la Süddeutsche Zeitung ha scritto: “Ci sono molte persone pericolose nel paese, ma di pericolose come lui ce ne sono pochissime”.
A giugno Anis Amri aveva fatto richiesta d’asilo in Germania, ma la richiesta era stata respinta perché non aveva i documenti necessari. Amri, secondo la stampa tedesca, ha legami con Ahmad Abdelaziz A., noto come Abu Walaa, un predicatore arrestato a novembre per aver incitato i suoi seguaci ad andare in Siria per combattere a fianco del gruppo Stato islamico.

Cosa sappiamo della morte di Anis Amri

Il ministro dell’interno italiano ha confermato che Anis Amri, ritenuto il responsabile dell’attentato del 19 dicembre a Berlino, è morto durante un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine italiane a Sesto San Giovanni, un comune alle porte di Milano.

Ecco cos’ha detto in sintesi:
Marco Minniti ha dichiarato che la persona morta a Sesto San Giovanni era “senza alcun dubbio” Anis Amri.
La sparatoria è avvenuta in piazza I Maggio, a Sesto San Giovanni, verso le 3 di notte. Amri era stato fermato per un controllo stradale. L’uomo, che era a piedi, alla richiesta di mostrare i documenti ha tirato fuori una pistola dallo zaino e ha sparato a un agente, Christian Movio, ferendolo. A quel punto i poliziotti hanno risposto al fuoco, uccidendolo. Anis Amri con sé non aveva documenti.
Il poliziotto colpito alla spalla è stato portato in ospedale: le sue condizioni non sono gravi.
Dagli accertamenti della Digos, coordinati dal capo dell’antiterrorismo milanese Alberto Nobili si è scoperto che Anis Amri, è arrivato in Italia dalla Francia, in particolare da Chambery, da dove aveva raggiunto Torino. Dal capoluogo piemontese ha preso un treno per Milano dove è arrivato attorno all’una di notte. Infine dalla stazione centrale si è spostato a Sesto San Giovanni, dove ha incrociato i due agenti della volante.

Fonte Internazionale.it

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