Non una dittatura totalitaria, né la soppressione del dissenso o la severa censura dei media, non la retorica aggressiva diretta ad altri paesi e popoli, o i massacri e il costante dichiarare la loro inferiorità rispetto alla propria superiorità. No, i "nazisti" non si trovano in quei paesi dove i segni di nazismo sono reali e ben evidenti. Per la Russia è un nazista chiunque non ne condivida il pensiero e il modo di vivere. Chiunque se ne distacchi e chi con questo distacco simpatizzi è nazista.
Perché la Russia non finisce dove passano i suoi confini, bensì prosegue per una distanza indefinita relativa alla forma del cosiddetto "mondo russo".
E se qualcuno è contrario al concetto di questa Russia allargata e non vuole l'espansione incontrollata del "mondo russo", allora è un nemico della Russia, il che significa che è sicuramente un nazista.
E i nazisti più terribili, in questa "logica", sono, ovviamente, gli ucraini. Perché, in primo luogo, vivono sfacciatamente sul territorio del "mondo russo". E, in secondo luogo, rifiutano l'opportunità data loro di dissolversi in questo "mondo russo" e rinunciare alla loro identità "sbagliata". Dopotutto, gli è stato detto che fanno parte del divino popolo russo ;detto e ribadito dal patriarca Kirill di Mosca e di tutte le Russie che celebrando la Divina Liturgia nella Cattedrale di Cristo Salvatore, a Mosca, ha pronunciato un sermone infuocato per giustificare le cause della guerra. Lo ha fatto appoggiando il discorso di Putin sull’Ucraina, impostato sugli stessi toni apocalittici : “Ciò che accade oggi… non riguarda solo la politica… Riguarda la salvezza dell’uomo, il posto che occuperà alla destra o alla sinistra di Dio Salvatore, che viene nel mondo come Giudice e Creatore dell' Universo”.
Ormai è noto che, nella sua evoluzione, la Chiesa ortodossa russa si è posta come l’ultimo dei paladini della morale sociale e dei suoi valori tradizionali, in un contesto di “guerra culturale” contro un Occidente “decadente”.
D’altro canto, la Chiesa ortodossa e il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa, (FSB) sono le uniche grandi istituzioni centrali ad essere sopravvissute al crollo del sistema comunista. Era inevitabile che si innestassero organicamente al regime di Putin? Non so.
Quel che è certo è che lo Zar sta dicendo all’Ukraine: sii felice per l’onore che ti è stato concesso e smettila di deformare la lingua russa! Agli ucraini, pensa che fortuna, sarebbe concesso di esibirsi in canti e balli, e persino di pubblicare libri di ricette sulla cucina locale.
Invece loro non ne vogliono sapere di liquefarsi per tornare a quel porto natale. Anzi, lottano e muoiono in battaglia pur di rivendicare il diritto ad essere ciò che oggi sono.
Questa fiera ostinazione fa degli ucraini, agli occhi della Russia, dei nemici. Come nemici sono: svedesi, polacchi e australiani con canadesi. Con l’aggravante di essere anche dei traditori.
E i traditori non vengono risparmiati.
Resta da vedere come Putin intende comportarsi con i 40 paesi che secondo il suo punto di vista sono adesso un "Hitler collettivo": l’Unione Europea, il Regno Unito, gli Stati Uniti, il Canada, l'Australia e la Nuova Zelanda
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