venerdì 8 luglio 2022

PUTIN E IL NUOVO COLONIALISMO: LA POLITICA DELLA FAME

La Russia ha un piano preciso per la fame. Vladimir Putin si prepara a far morire gran parte del mondo in via di sviluppo come fase successiva della sua guerra in Europa. 


In tempi normali, l'Ucraina è uno dei principali esportatori di generi alimentari. Ma ora, il blocco navale russo impedisce a quel Paese di esportare grano. 

Se questa condizione dovesse protrarsi, decine di milioni di tonnellate di cibo marcirebbero  nei silos e decine di milioni di persone, in Africa e in Asia, morirebbero  di fame. 

L'orrore del piano per la fame di Putin è così grande che si fatica a comprenderlo. Meglio ignorarlo, fingere che non esista. Questo stanno facendo capi di Stato di alcuni Paesi, almeno, quelli che rivendicano la propria neutralità; tutti gli altri, sono complici. 


Si tende anche a dimenticare quanto il cibo sia centrale per la politica. Alcuni esempi storici possono aiutare. 


L'idea che il controllo del grano ucraino possa cambiare il mondo non è nuova. Sia Stalin che Hitler la contemplarono. 

Per Stalin, la terra nera dell'Ucraina doveva essere sfruttata per costruire l’economia industriale dell'URSS. Fu così che l'agricoltura collettivizzata uccise circa quattro milioni di ucraini. 


E quando le persone iniziarono a morire in gran numero, Stalin incolpò gli stessi ucraini. La propaganda sovietica chiamava "nazisti" coloro che attiravano l'attenzione sulla carestia. 


I nazisti, quelli veri, avevano idee correlate. Piaceva anche a loro l'idea di controllare l'agricoltura ucraina.

Hitler desiderava trasportare il grano ucraino dall'Unione Sovietica alla Germania, nella speranza di ridurre alla fame milioni di cittadini sovietici. 


La seconda guerra mondiale è stata combattuta per l'Ucraina-e, in misura considerevole in Ucraina- tra dittatori che volevano controllare gli approvvigionamenti alimentari. 


La politica della memoria russa ha preparato pertanto la strada al piano per la fame del 21° secolo. 

Ai russi viene detto che la carestia di Stalin è stata un incidente e che gli ucraini sono nazisti. Questo fa sembrare accettabili il furto e il blocco. 


Il piano per la fame di Putin, credo intenda lavorare su tre livelli.


  1. In primo luogo, è parte di un più ampio tentativo di distruggere lo stato ucraino, tagliandone le esportazioni. 
  2. Vuol favorire lo spostamento massivo di rifugiati dal Nord Africa e dal Medio Oriente, aree solitamente alimentate dall'Ucraina. Ciò, allo scopo di generare instabilità nell'UE. 
  3. Infine, l’orrore di una carestia mondiale; sfondo necessario per una campagna di propaganda russa contro l'Ucraina.


Quando, con il diffondersi della fame, dovessero iniziare le rivolte per il cibo, la propaganda russa incolperebbe l'Ucraina e chiederebbe il riconoscimento delle conquiste territoriali, con la revoca di tutte le sanzioni. 


Insomma, per vincere la sua guerra in Europa, la Russia ha in programma una carestia diffusa tra Asia ed Africa. È questo il nuovo livello di colonialismo: ultimo capitolo della politica della fame. 

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