Le Nazioni Unite, finalmente interessate anche alla guerra in Yemen, denunciano massacri e abusi perpetrati - da tutti- nei confronti di un popolo stremato e dimenticato.
La coalizione guidata dai sauditi, che sta combattendo i ribelli Houthi in vaste aree del paese, bombarda quotidianamente e senza sconti strade, quartieri, mercati, scuole e ospedali.
Il rapporto ONU rileva così che tutte le parti in conflitto hanno compiuto atti che potrebbero infrangere la legge internazionale. Anche le potenze straniere vengono criticate per aver contribuito ad armare la coalizione e per i danni causati dagli attacchi aerei. Perciò anche l’Italia ha la sua parte di responsabilità.
La coalizione guidata dai sauditi, che sta combattendo i ribelli Houthi in vaste aree del paese, bombarda quotidianamente e senza sconti strade, quartieri, mercati, scuole e ospedali.
Il rapporto ONU rileva così che tutte le parti in conflitto hanno compiuto atti che potrebbero infrangere la legge internazionale. Anche le potenze straniere vengono criticate per aver contribuito ad armare la coalizione e per i danni causati dagli attacchi aerei. Perciò anche l’Italia ha la sua parte di responsabilità.
Le Nazioni Unite chiedono l’avvio di un processo internazionale che faccia luce su quanto avviene nello Yemen e che inchiodi alle proprie responsabilità chi, durante il conflitto ancora in corso, abbia commesso crimini di guerra. Il rapporto che ha risvegliato interesse nei confronti di un massacro sempre ignorato, è firmato dagli esperti indipendenti del Group of Regional and International Eminent Experts on Yemen. Il mandato dell’ ONU era quello di analizzare i fatti avvenuti nello Yemen tra il settembre 2014 ed il giugno 2018, così da poter verificare la legalità della guerra in corso. Il conflitto militare che si svolge ormai da più di due anni, vede i ribelli Houthi sciiti contrapposti ad una coalizione sunnita formata da ciò che rimane dell’ex governo yemenita e dai suoi alleati regionali, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti.
Secondo le indagini preliminari svolte, i bombardamenti aerei, così come gli embarghi imposti e le operazioni militari condotte, comporterebbero una “violazione dei principi di distinzione,
proporzionalità e precauzione” codificati nello jus in bello, ovvero nel diritto umanitario internazionale. In parole povere, come si evince dalle dichiarazioni di Kamel Jendoubdi, che ha gestito i lavori del gruppo di lavoro, sembra che gli sforzi della coalizione sunnita, volti a minimizzare le vittime civili, siano stati pressoché nulli.
proporzionalità e precauzione” codificati nello jus in bello, ovvero nel diritto umanitario internazionale. In parole povere, come si evince dalle dichiarazioni di Kamel Jendoubdi, che ha gestito i lavori del gruppo di lavoro, sembra che gli sforzi della coalizione sunnita, volti a minimizzare le vittime civili, siano stati pressoché nulli.
Infatti, secondo le analisi condotte da Al Jazeera, in collaborazione con lo Yemen Data Project, almeno un terzo dei 16 mila raid aerei considerati, avrebbe avuto bersagli non militari. Le bombe, spesso di produzione occidentale ed in alcuni casi italiana, sganciate sul suolo yemenita avrebbero quindi distrutto non solo edifici di interesse militare ma anche ospedali, luoghi di culto e strutture cruciali per l’approvvigionamento di energia ed acqua. Proprio nel report, le nazioni che stanno fornendo armi alla coalizione degli emiri sunniti, vengono invitate a fermare immediatamente la vendita di qualsiasi tipo di armamento.
Da una parte quindi il diritto umanitario sarebbe stato violato per le sproporzioni delle operazioni militari condotte. Dall’altra perché, come aggiunge il gruppo di esperti, vi sarebbero state ripetute violazioni dei diritti umani fondamentali, su tutti quello alla vita, che avrebbero visto centinaia di migliaia di civili inermi e non combattenti, essere torturati, privati delle libertà fondamentali e del necessario per sopravvivere.
Le stime fornite dal documento parlano di almeno 6.600 civili uccisi e 15.500 feriti. Stime approssimative perché, probabilmente, nella realtà questi numeri sarebbero “significativamente più elevati”. Perché la guerra uccide in vari modi : non solo proiettili o schegge di bombe, ma anche inedia e malattie.
Ciò che molti invocano e come si augura il gruppo di lavoro che ha redatto il documento, è l’avvio di un processo, condotto da una corte penale internazionale istituita ad hoc, per accertare se effettivamente i quadri militari del governo yemenita e della coalizione formata da Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti abbiano commesso Crimini di Guerra. La lista dei possibili responsabili, potenzialmente perseguibili, è già stata stilata e consegnata all’Alto Commissario per i Diritti Umani.
Nel frattempo i bombardamenti continuano: le donne, i bambini, i giovani e i vecchi muoiono. Come ha detto ad Al Jazeera uno degli autori del documento, Charles Garraway:”Nonostante la gravità della situazione” si continua a vedere “una completa indifferenza per la popolazione dello Yemen. Questo conflitto ha raggiunto un picco, senza nessuna luce in fondo al tunnel”.
Nello Yemen sono in corso una guerra ed una crisi umanitaria ignorate. Non dimenticate, ignorate.
Nello Yemen sono in corso una guerra ed una crisi umanitaria ignorate. Non dimenticate, ignorate.
D.Bart.
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