sabato 27 gennaio 2018

Attentato a Kabul, 95 morti. L' attacco suicida vicino al ministero dell'Interno.

Kabul. 27 gennaio 2018.

Un massacro. Non ci sono parole, altrimenti, per raccontare le conseguenze della triplice esplosione che ha fatto tremare stamattina il centro di Kabul. L'attacco suicida, rivendicato dai talebani con un messaggio whatsapp, ha provocato 95 morti e 163 feriti. Bilancio provvisorio.
Le esplosioni sono avvenute nei pressi di sedi strategiche, importanti come il ministero dell'Interno, gli uffici dell'Unione europea e dell'Alto consiglio per la pace. Anche la sede della polizia di Kabul si trova nelle immediate vicinanze. Per il trasporto dell'ingente quantitativo di esplosivo, i talebani hanno utilizzato un'autoambulanza. L'autobomba è saltata in aria dopo aver superato il primo check-point.

A rendere conto del  numero delle vittime è stato il portavoce del ministero dell'Interno, Waheed Majroh. Questo è solo l'ultimo  dei numerosi attentati contro Kabul, e forse quello con il maggior numero di vittime.
Il kamikaze che ha utilizzato un'ambulanza per passare i posti di blocco, al primo controllo ha detto che stava portando un paziente verso l'ospedale Jamuriat. Al secondo alt  è stato identificato e ha fatto esplodere la carica.

Tutto si è svolto davanti ad una delle barriere che proteggono l'accesso alla strada che porta alle sedi di diverse istituzioni: uffici del ministero dell'Interno, sede della polizia, delegazione dell'Unione europea, e il liceo per ragazze Malalai.

La maggior parte dei feriti, tra i quali alcuni bambini, è stata trasportata nell'ospedale dell'ong Emergency, vicino alla zona dell'attentato. "È un massacro", ha detto Dejan Panic, coordinatore di Emergency in Afghanistan.

La foto che accompagna il suo messaggio mostra numerose vittime distese nei corridoi, sotto le mura della struttura. Intorno, panico e pericolo. Un edificio vicino all'ospedale Jamuriat, alto diversi piani e con numerose crepe, minacciava di crollare, così i medici hanno chiesto ai civili di aiutare a spostare i feriti, che avrebbero rischiato di rimanere sepolti sotto le macerie in caso di crollo.

L'obiettivo privilegiato sarebbe l'Alto consiglio per la pace, che è incaricato dei negoziati con i talebani, al momento bloccati. L'attacco, rivendicato dal portavoce dei talebani dice testualmente: "Un martire ha fatto saltare in aria la sua autobomba vicino al ministero dell'Interno, dove si trovavano numerose forze di polizia".

L'esplosione, fortissima, ha letteralmente scosso la capitale. Le finestre dell'ufficio di Afp, che si trova a circa 2 chilometri di distanza, hanno tremato. A "Chicken Street",  la vicina strada degli antiquari, le vetrine si sono infrante come in tutti i quartieri a diverse centinaia di metri dal luogo dell'attentato. Un fotografo di Afp che si è recato  immediatamente sul posto ha visto diversi corpi insanguinati, "morti e feriti" sui marciapiedi. I residenti aiutavano nei soccorrere. Numerose vittime - uomini donne e bambini - portate nell'ospedale Jamuriat sono state curate nei corridoi sommersi di pazie.
Il livello d'allerta a Kabul è altissimo, in particolare nel centro e nel quartiere diplomatico, dove si trova la maggior parte di ambasciate e istituzioni straniere.
Si tratta del terzo attentato in Afghanistan in una settimana: dopo quello di sabato 20 gennaio all'hotel Intercontinental di Kabul, rivendicato dai talebani, e dopo quello di mercoledì 24 gennaio nella sede di Save the Children a Jalalabad, rivendicato dall'ISIS.

D.BART.

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