giovedì 11 giugno 2020

Migranti. Naufragio al largo della Tunisia: 34 cadaveri recuperati

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>>Aggiornamento: sono 51 idedispersi, e 39 i cadaveri recuperati dalla Marina tunisina nell'area del mare situata tra El Louza (Jebeniana) e Kraten al largo delle isole Kerkennah.

Sono 34 i cadaveri fino ad ora recuperati dalla Marina tunisina nell'area di mare situata tra El Louza (Jebeniana) e Kraten, al largo delle isole Kerkennah. Vittime del naufragio di un barcone con 53 migranti subsahariani a bordo, partito da Sfax nella notte tra il 4 ed il 5 giugno e diretto verso le coste italiane. Il sito “tunisie numerique” precisa che i corpi rinvenuti appartengono a 22 donne, 9 uomini, 3 bambini provenienti da vari paesi dell'Africa sub-sahariana. Tra loro, un tunisino originario di Sfax, che sarebbe stato al timone del peschereccio affondato.

Unità della Marina militare e della Guardia costiera con l'ausilio dei sommozzatori delle forze armate e della protezione civile, sono ancora al lavoro nel tratto di mare interessato dal naufragio alla ricerca di altri dispersi.
Martedì la Guardia costiera di Tunisi aveva recuperato 20 corpi, ma circolava già la notizia, riportata da media tunisini, che lo scorso fine settimana 53 persone avevano preso il largo nel tentativo di raggiungere l'Italia.
La maggior parte delle vittime sono donne, dice Samir Maatoug,
direttore della medicina legale presso l'ospedale universitario Habib Bourguiba. L'autopsia, le impronte digitali e altre indicazioni mostrano che 19 corpi su 22 appartengono a donne probabilmente proveniente dalla Costa d'Avorio. Una di loro era incinta.
Altri due corpi sono di un bimbo e una bimba di età compresa tra 2 e 3 anni. Un altro corpo appartiene a un adulto tunisino di Dhraâ Ben Zied, delegazione di El Amra. L’uomo è stato identificato dalla polizia tecnica e potrebbe essere il capitano della barca. Mentre sono in corso i preparativi per la sepoltura, i corpi recuperati vengono collocati nell'obitorio dell'ospedale.
Un'indagine è stata aperta per identificare gli organizzatori della traversata.
I migranti avevano lasciato la costa tunisina in direzione di Lampedusa. Le città della Tunisia meridionale, sia interne che costiere, sono uno dei principali punti di partenza per i migranti irregolari dal Paese del Maghreb. La maggior parte di coloro che si avventurano in mare sono giovani tunisini disoccupati che cercano un futuro migliore. Nel 2019 ,
secondo le statistiche dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), 110.699 persone sono riuscite a attraversare il Mediterraneo in modo irregolare
(6.000 in meno di un anno prima) e 1.283 sono morti nel tentativo di raggiungere le coste italiane.

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