Le conseguenze della sanguinosa guerra in Yemen le racconta ancora una volta l'ultimo rapporto dell'Unicef. L'indicibile crudeltà di questo conflitto è efficacemente denunciata da quel mezzo milione di bambini che soffre di malnutrizione acuta grave. Fortunati loro, perché altri 1.546 sono stati uccisi, 2.450 mutilati, 1.572 reclutati nei combattimenti, mentre oltre due milioni non frequentano più la scuola.
Le famiglie Yemenite ricorrono sempre più a misure estreme per sostenere le proprie creature, nei giorni in cui la guerra che dilania il Paese più povero del Medio Oriente entra nel suo terzo anno. Il numero di persone estremamente povere e vulnerabili è altissimo: circa l'80% delle famiglie ha debiti e metà della popolazione vive con meno di due dollari al giorno.
La violenza ha talmente logorato la capacità di reazione e volontà di riscatto delle persone da trasformare lo Yemen in una delle più grandi emergenze al mondo per carenza alimentare e la malnutrizione. Le famiglie mangiano pochissimo, scelgono cibo meno nutriente o saltano i pasti. I bambini che soffrono di malnutrizione acuta grave sono aumentati del 200% dal 2014. Il rischio di carestia è altissimo.
Il calo delle risorse ha come diretta conseguenza il reclutamento di bambini soldato. Oppure il ricorso a matrimoni precoci. Oltre due terzi delle ragazze si sposano prima dei 18 anni (prima dello scoppio della crisi la percentuale era del 50%).
Il sistema sanitario dello Yemen è sull'orlo del collasso: quasi 15 milioni di persone non hanno accesso alle cure sanitarie; continua a diffondersi, con oltre 22.500 casi sospetti e 106 morti, un'epidemia di colera e diarrea acuta causata dall'acqua inquinata nell'ottobre 2016
Circa 1.600 scuole non possono più essere utilizzate, perché distrutte, danneggiate, o trasformate in rifugi per famiglie sfollate o perché occupate dai soldati in conflitto.
D.Bart.
Fonte ANSAmed.
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