Un’inchiesta di Mada Masr denuncia che dall'inizio della guerra a Gaza i prezzi delle materie prime hanno raggiunto livelli molto elevati, causando la fame a milioni di persone. Nel caos e sotto l'occhio vigile dell'occupazione, una rete di imprenditori ha accumulato profitti superiori al miliardo di dollari introducendo clandestinamente merci nella Striscia con il pretesto di aiuti umanitari.
Segno che i mascalzoni non hanno connotazioni specifiche legate alla religione, alle scelte o alle varie adesioni politiche. La delinquenza non ha colore, non ha Credo, non ha Patria o confini. Si esercita a livello universale, non è patrimonio di un singolo popolo, di un’etnia o di un gruppo. Dare la colpa del terrorismo a un'intera fede è politica pigra, se non malafede, schifoso esercizio.
Così come quello del 7 ottobre non è un attacco terroristico "islamista", ma semplicemente un attacco!! Altrimenti dovremmo considerare l'occupazione degli Stati Uniti in Giappone come un assalto cristiano allo Shintoismo o al Buddismo.
L'estremismo, il terrorismo non hanno religione e il senso di colpa collettivo non risolve nulla. Manca piuttosto un'azione antiterrorismo seria, che sarebbe lunga, difficile, noiosa. Servono: intelligence, indagini mirate, sorveglianza legale, fiducia nella comunità e procedimenti giudiziari.
Il Dipartimento della Sicurezza Interna (DHS), degli Stati Uniti d’America, nato dopo gli attentati dell’11 settembre 2011,
considera il terrorismo come parte di un panorama più ampio, non come un permesso per diffamare milioni di persone pacifiche come "la minaccia più grande".
Le agenzie del governo federale confermano che i musulmani rappresentano l'1% del terrorismo interno negli Stati Uniti, mentre il 75-80% è attribuito a uomini bianchi (fonti: DHS, FBI).
Eppure, il 24 novembre 2025,Trump ha firmato un decreto esecutivo per arrivare a classificare alcune sedi della Fratellanza Musulmana come “organizzazioni terroristiche straniere” e “terroristi globali designati”.
In Italia, il Viminale voleva espellere Mohamed Shahin, l’Imam di Torino, per una frase, la stessa che circola ampiamente suoi social e in mezzo mondo, nei cortei, nei programmi televisivi, detta e ridetta da politici, commentatori, intellettuali:
“quello che è successo il 7 ottobre 2023 non è una violazione, è la conseguenza di anni d’occupazione e di guerre”.
Quando i leader confondono "Islam" con "islamismo" e "immigrati", non stanno proteggendo gli ebrei. Stanno innescando un circolo vizioso in cui i crimini d'odio aumentano, la fiducia cala e gli estremisti ottengono esattamente ciò che vogliono: comunità isolate e arrabbiate.