La Procura di Milano indaga sui cosiddetti "safari della morte", presunti viaggi intrapresi da italiani per uccidere i civili durante l'assedio di Sarajevo.
Nel mirino degli inquirenti vi sarebbero diversi milionari di estrema destra che avrebbero pagato la parte serbo-bosniaca per poter partecipare alle sparatorie contro i civili durante l'assedio di Sarajevo.
Cittadini comuni, vicini a circoli di estrema destra e appassionati di armi, che usufruivano del servizio come un safari umano. Secondo la denuncia, partivano in volo da Trieste a Belgrado con la compagnia serba Aviogenex, che all'epoca operava dall'aeroporto italiano. Dalle informazioni trapelate, si parla di un imprenditore milanese proprietario di una clinica estetica privata, e altri cittadini di Torino e Trieste.
Orribile se fosse vero : “safari umani, viaggi di guerra retribuiti per sparare ai cittadini in transito lungo percorsi a rischio.
La denuncia che parte dallo scrittore Ezio Gavazzeni,
riguarda italiani soliti recarsi in Bosnia al puro scopo di trasformarsi in cecchini del fine settimana.
L’inchiesta della Procura di Milano parte dal caso raccapricciante della famigerata via dei cecchini. Il luogo tragico è Sarajevo, città assediata dal 1992 al 1996 dalle milizie serbo-bosniache durante la guerra in Bosnia. Dalle colline, soldati o improvvisati tali, sparavano ai passanti che non avevano altra possibilità se non passare per quella strada: esporsi loro malgrado, con l’alta probabilità si essere abbattuti. Non c’era altra scelta. Secondo valutazioni di quegli anni, più di 11.000 civili sarebbero stati così barbaramente soppressi per mano dei cecchini.
L’indagine, verte sul presunto reato di omicidio volontario con l'aggravante della crudeltà e dei motivi abbietti. Secondo la tesi accusatoria, alcuni italiani erano soliti trascorre il fine settimana a Sarajevo per il
solo piacere di poter uccidere, a pagamento, civili che cercavano una strada sicura verso la salvezza.
La denuncia, documentata in 17 pagine, resa nota dallo scrittore- giornalista Ezio Gavazzeni, sostenuto dall’ex magistrato Guido Salvini e dall'ex sindaco di Sarajevo Benjamina Karic, ha raccolto informazioni su racconti di cui si parla da anni e che si è concretizzata nel 2023 in “Sarajevo Safari”, un documentario dello sloveno Miran Zupanic. Questo film, raccoglieva testimonianze e dava indizi sulla possibilità che i milionari stranieri pagassero per viaggiare nella città bosniaca per poter sparare loro stessi a degli esseri umani.
La procura bosniaca aveva già archiviato un'indagine per la difficoltà di indagare sul caso, in un paese ancora molto diviso e lacerato dalla guerra.
Per i tribunali locali si tratterebbe “una leggenda metropolitana".
"Parliamo di gente con soldi, con reputazione, uomini d'affari, che durante l'assedio di Sarajevo pagavano per poter uccidere civili disarmati. Uscivano da Trieste per una caccia all'uomo e poi tornavano e continuavano con la loro vita di sempre, rispettabile agli occhi di tutti"?

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