giovedì 14 dicembre 2017

Siria. Attacchi aerei contro Al-Qaeda ad Aleppo.

20 terroristi di Al-Qaeda sono stati uccisi in diversi attacchi missilistici lanciati dall'esercito siriano nella città di Tal Ahmar, nella provincia di Aleppo (nord).
Gli attentati aerei si sono concentrati sulla distruzione delle posizioni del cosiddetto Liberation Board of the Levant (Hayat Tahrir Al-Sham, in arabo), un gruppo legato ad Al-Qaeda.
Il portale locale  Al-Masdar News  riferisce che le forze siriane, nella loro avanzata antiterroristica ad Aleppo , hanno lanciato diversi round di missili su Tal Ahmar, che si trova nel sud-est di quella provincia.
Durante gli attacchi aerei contro i nascondigli dei terroristi, diversi mezzi pesanti della banda sono stati distrutti. Nei giorni scorsi, le truppe siriane sono riuscite a liberare cinque città nelle vicinanze di Aleppo, zone che da tempo erano sotto il controllo dei fanatici.
Con questo risultato, ultimo di una serie ottenuta con l'aiuto degli alleati, le forze siriane hanno preso il controllo delle rotte di rifornimento degli estremisti che occupavano la zona. Inoltre, ogni  movimento terrorista presente nelle pianure del campo di Aleppo, e da oggi un più facile bersaglio.
Il 10 dicembre scorso,  l'esercito siriano è riuscito ad espellere altri terroristi, legati ad Al-Qaeda, da sette villaggi nel nord della provincia centrale di Hama, che si trova a sud di Aleppo.
L' offensiva del governo di Damasco, intensificata nel nord-ovest del Paese, dovrebbe porre fine alla presenza del Daesh in Siria.
PERCHÉ "DAESH"
Il nome del gruppo è stato indicato, a seconda dei casi, con le sigle Isis, Isil, Is e anche Sic. Perché questa confusione?
Uno dei motivi è che il gruppo si è evoluto nel corso del tempo, cambiando il suo stesso nome. All’inizio era una piccola ma brutalmente efficace fazione della resistenza sunnita all’invasione statunitense dell’Iraq nel 2003 che si faceva chiamare Al Qaeda in Iraq, o Aqi. Nel 2007, in seguito alla morte del suo fondatore (e alle accuse di essere troppo sanguinario, che gli sono state rivolte da Al Qaeda), Aqi ha cambiato nome in Stato islamico in Iraq, o Isi. In seguito ha subìto alcune battute d’arresto sul suo territorio ma, osservando la Siria sprofondare nella guerra civile nel 2011, ha intravisto un’opportunità.
Nel 2013 si era installato nella parte orientale della Siria, assumendo il nuovo e più aderente nome di Stato islamico in Iraq e Siria (Isis). Rendendo le cose ancora più complicate, l’Isis ha cambiato nuovamente nome nel giugno 2014 , proclamandosi Stato del califfato islamico (Sic), un titolo che riflette le sue ambizioni d’autorità su tutti i musulmani del mondo.
La traduzione offre agli acronimi nuove possibilità di moltiplicarsi. Nelle sue prime incarnazioni come Isis, il gruppo voleva mettere in discussione i confini “colonialisti” usando un vecchio nome geografico arabo, al Sham, che comprende sia la capitale siriana Damasco sia la più ampia regione del Levante, il che spiega la predilezione ufficiale statunitense per l’espressione Stato islamico dell’Iraq e del Levante (o Isil) invece che per Isis. L’equivalente arabo, Aldawla al islamiya fi al Iraq wal Sham, può essere abbreviato in Daesh, così come il nome di Hamas (che significa zelo in arabo) per il gruppo palestinese è un acronimo di Harakat al muqawama al islamiya, ovvero Movimento di resistenza islamica.
Daesh è il nome che più si è diffuso nei paesi arabi, anche se i membri del gruppo lo chiamano semplicemente al dawla, lo stato, e minacciano di frustare quanti usano il termine Daesh.
Attribuire nomi sgradevoli a persone sgradevoli è una vecchia tradizione. Un po’come per il termine Nazi, che si è impresso in inglese anche a causa della sua somiglianza con parole come nasty (cattivo, disgustoso), Daesh ha un suono, per gli arabi, simile a quello di parole che significano calpestare, distruggere, sbattere contro qualcosa, e causare tensione.
Cogliendo questo aspetto, la Francia ha ufficialmente adottato il termine per gli usi governativi. Il suo ministro degli esteri, Laurent Fabius, ha spiegato che Daesh ha l’ulteriore vantaggio di non dare al gruppo la dignità di stato. Ban Ki-moon, il segretario generale dell’Onu, ha assunto un’analoga posizione di critica, denunciando il gruppo come un “Non-stato non-islamico”. Invece di adottare diligentemente l’acronimo Nins, l’Economist ha deciso, per ora, di continuare a chiamare il gruppo semplicemente Stato islamico (Is).

Nessun commento:

Posta un commento

Se volete lasciate un commento...