
Dunque, per il miliardario Donald Trump la conquista della nomination repubblicana è cosa fatta; salgono persino le probabilità di una sua vittoria alla presidenza degli Stati Uniti d'America. Gli ultimi sondaggi lo danno in vantaggio rispetto ad una Hillary un po' affaticata.
E io credo che se ciò dovesse accadere l'impero USA rischierebbe la propria fine insieme con quella del suo dollaro
Perché Trump è un pericoloso estremista. Lo si può affermare senza ombra di smentita dopo averlo letto ed ascoltato. Sono note ormai le sue intenzioni di chiusura verso i non americani, soprattutto se messicani o musulmani. Si conoscono le misure oppressive che si propone di attuare, come le limitazioni del web per avversare il terrorismo e quelle caustiche contro la Cina in favore del protezionismo locale.
Trump non è moderato e non è politicamente corretto. A differenza dei Bush, aggressivi, certo, in politica estera, ma politicamente accettati dai vari capi dei governi alleati.
POLITICA ESTERA - Se gli USA, come avveniva agli inizi del secolo scorso, basassero ancora la propria ricchezza sulle risorse interne, la vittoria di un Trump non farebbe differenza rispetto a quella di qualsiasi altro, ma l'America di oggi accusa un costante deficit della bilancia commerciale, ha un debito pubblico enorme nei confronti di paesi stranieri, anche avversi come la Cina. Se quella di Obama è stata una leadership moderata ma debole, quella di Trump rischia di essere una leadership forte ma oltranzista. In che modo si opporrà la Cina agli americani che vogliono ostacolare i suoi affari? E come reagiranno gli alleati islamici nei confronti di un presidente che odia il mondo musulmano?
Se Trump dovesse aumentare la pressione sulla Cina e, a livello militare, intervenire pesantemente per schiacciare gli estremisti islamici, questi potrebbero reagire dichiarando guerra al dollaro, innescando una discesa senza rimedio e conflitti militari spaventosi
POLITICA INTERNA - Se Trump restasse fedele al suo atteggiamento xenofobo e prevaricatore espellendo gente, costruendo muri, le tensioni con le minoranze etniche e religiose inevitabilmente esploderebbero. Il candidato repubblicano si dice favorevole alla tortura contro i terroristi per ottenere informazioni. Ha promesso che, se eletto, reintrodurrà tutte le pratiche messe al bando da Obama. Ha proposto di uccidere i famigliari dei terroristi per scoraggiare nuovi attacchi contro l'America. Neri, ispanici, musulmani esasperati da una repressione brutale potrebbero unirsi in una rivolta comune, concertata, tale da prefigurare le dimensioni di una guerra civile.
Trump non è moderato e non è politicamente corretto. A differenza dei Bush, aggressivi, certo, in politica estera, ma politicamente accettati dai vari capi dei governi alleati.
POLITICA ESTERA - Se gli USA, come avveniva agli inizi del secolo scorso, basassero ancora la propria ricchezza sulle risorse interne, la vittoria di un Trump non farebbe differenza rispetto a quella di qualsiasi altro, ma l'America di oggi accusa un costante deficit della bilancia commerciale, ha un debito pubblico enorme nei confronti di paesi stranieri, anche avversi come la Cina. Se quella di Obama è stata una leadership moderata ma debole, quella di Trump rischia di essere una leadership forte ma oltranzista. In che modo si opporrà la Cina agli americani che vogliono ostacolare i suoi affari? E come reagiranno gli alleati islamici nei confronti di un presidente che odia il mondo musulmano?
Se Trump dovesse aumentare la pressione sulla Cina e, a livello militare, intervenire pesantemente per schiacciare gli estremisti islamici, questi potrebbero reagire dichiarando guerra al dollaro, innescando una discesa senza rimedio e conflitti militari spaventosi
POLITICA INTERNA - Se Trump restasse fedele al suo atteggiamento xenofobo e prevaricatore espellendo gente, costruendo muri, le tensioni con le minoranze etniche e religiose inevitabilmente esploderebbero. Il candidato repubblicano si dice favorevole alla tortura contro i terroristi per ottenere informazioni. Ha promesso che, se eletto, reintrodurrà tutte le pratiche messe al bando da Obama. Ha proposto di uccidere i famigliari dei terroristi per scoraggiare nuovi attacchi contro l'America. Neri, ispanici, musulmani esasperati da una repressione brutale potrebbero unirsi in una rivolta comune, concertata, tale da prefigurare le dimensioni di una guerra civile.
Politiche e repressioni troppe violente causerebbero inoltre la condanna da parte degli alleati.
Gli Stati Uniti reggono il proprio potere sulla supremazia valutaria del dollaro, ma alcuni cambiamenti, come la scelta dello Zimbabwe di utilizzare lo Yuan cinese, o la decisione dell’Iran di commerciare il petrolio in Euro e non i dollari, dimostrano che è già in atto una rivolta verso il sistema. Se poi a rappresentarlo arriva un Presidente inviso a gran parte degli altri Stati, il potere del dollaro potrebbe dissolversi con conseguenze drammatiche. Qualcuno potrebbe scongiurare questa catastrofe? E come? Facile, facile: interrompendo la corsa del magnate. E' cronaca vera, non fantapolitica, quella che racconta di scandali, ricatti, soppressioni violente. Ma se nessuno ferma Trump vuol dire che probabilmente gli stessi Poteri Forti, presenze oscure e senza patria, non hanno più interesse a difendere la grande Potenza Americana. Queste elezioni, detto seriamente, hanno davvero un’importanza epocale: potrebbero stravolgere le certezze dell'Occidente, cambiare la vita di molti popoli. E non in meglio.
Spesso accade che i politici, una volta eletti, moderino gli atteggiamenti esibiti in campagna elettorale. Nel momento strategico tutti tendono a sfruttare le paure dei popoli. E anche Trump, una volta ottenuta la presidenza, potrebbe rivelarsi un leader più moderato. Ci credo poco, ma ipotizzar non nuoce.
D.Bart
Gli Stati Uniti reggono il proprio potere sulla supremazia valutaria del dollaro, ma alcuni cambiamenti, come la scelta dello Zimbabwe di utilizzare lo Yuan cinese, o la decisione dell’Iran di commerciare il petrolio in Euro e non i dollari, dimostrano che è già in atto una rivolta verso il sistema. Se poi a rappresentarlo arriva un Presidente inviso a gran parte degli altri Stati, il potere del dollaro potrebbe dissolversi con conseguenze drammatiche. Qualcuno potrebbe scongiurare questa catastrofe? E come? Facile, facile: interrompendo la corsa del magnate. E' cronaca vera, non fantapolitica, quella che racconta di scandali, ricatti, soppressioni violente. Ma se nessuno ferma Trump vuol dire che probabilmente gli stessi Poteri Forti, presenze oscure e senza patria, non hanno più interesse a difendere la grande Potenza Americana. Queste elezioni, detto seriamente, hanno davvero un’importanza epocale: potrebbero stravolgere le certezze dell'Occidente, cambiare la vita di molti popoli. E non in meglio.
Spesso accade che i politici, una volta eletti, moderino gli atteggiamenti esibiti in campagna elettorale. Nel momento strategico tutti tendono a sfruttare le paure dei popoli. E anche Trump, una volta ottenuta la presidenza, potrebbe rivelarsi un leader più moderato. Ci credo poco, ma ipotizzar non nuoce.
D.Bart