La Commissione Europea ha modificato la normativa che vietava la vendita dei cosiddetti
novel food : cibi e ingredienti prodotti o sintetizzati con nuove tecnologie (ad esempio la nanotecnologia). Ora, questi tanto avversati alimenti, potranno circolare liberamente nel nostro territorio così come i cibi da noi sempre schifati, ma già diffusi fuori continente da almeno 25 anni
Di fatto, ingredienti nanotecnologici prodotti in laboratorio, sono stati equiparati alle alghe consumate da millenni in alcune parti del mondo. In Giappone, soprattutto. Ma che senso ha tale provvedimento? Che cosa ha a che fare la carne clonata e prodotta in vitro con alghe ed insetti che sono parte della dieta quotidiana di un terzo della popolazione mondiale? Si parla di coleotteri, locuste, lepidotteri,e varie specie saltellanti o striscianti.
Questa normativa rivela una mancanza di cultura gastronomica e di sensibilità.

CORSI E RICORSI. L'atteggiamento di chi oggi “scopre” alghe e insetti rischia nuovamente di danneggiare culture, colture e produzioni alimentari consolidate da tempo in territori lontani da noi. Si stima che il consumo di cavallette superi le 10 tonnellate all'anno in paesi come Thailandia, Messico, e Algeria, mentre il consumo di termiti arriva a più di una tonnellata al mese nello Zaire, bruchi e farfalle raggiungono le tre tonnellate in Messico.
Invece, l’introduzione di alghe ed insetti sul mercato europeo può rappresentare una grande opportunità di conoscenza di un patrimonio di tecniche e pratiche proprie di un mondo fino ad ora escluso.
Una risorsa indispensabile per il futuro alimentare di tutto il pianeta, e non una “nuova” opportunità di business da sfruttare fino al compimento di un'ulteriore distruzione.
D.B.
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